La via della mano Destra e la via della mano Sinistra

Tra le domande che ci sono pervenute in questi giorni ci è stata chiesta un opinione sulle via della mano destra e la via della mano sinitra, e visto la complessità della risposta per dare maggiori informazioni abbiamo deciso di dedicare questo breve articolo all’argomento.
Il sentiero della mano destra e quello della mano sinistra sono due concetti appartenenti alla spiritualità e all’occultismo, in particolare all’esoterismo e alla magia.
Comunemente vengono rappresenti come due diverse modalità di praticare la magia e di raggiungere la conoscenza spirituale.
Il sentiero della mano destra è considerato un percorso “positivo” o “bianco“, poiché si basa sulla pratica della carità, dell’amore e della luce.
Gli iniziati di questo sentiero cercano di migliorare sé stessi e di conseguenza gli altri, di connettersi con le divinità e di aiutare gli altri a fare lo stesso.
La pratica magica del sentiero della mano destra si concentra sull’evocazione di esseri divini e sull’uso dell’energia positiva per il bene del proprio mondo interiore e per migliorare il mondo esterno.
Il sentiero della mano sinistra, al contrario, è considerato un percorso “negativo” o “nero“, poiché si basa sulla pratica dell’egoismo, del potere e dell’oscurità.
Gli iniziati di questo sentiero cercano di acquisire potere personale e di realizzare i propri desideri, anche a scapito degli altri se necessario, appagando il proprio ego.
La pratica magica del sentiero della mano sinistra si concentra sull’invocazione di demoni e sull’uso dell’energia generata dal desiderio e dalle emozioni negative per il proprio beneficio personale.
È importante notare che, anche se questi sentieri hanno tradizionalmente una rappresentazione negativa e positiva, non è necessariamente così.
L’idea di bene e male non sempre è univoca, dipende dalla cultura e dalla prospettiva personale. Inoltre, la magia non deve essere vista come qualcosa di negativo o malvagio, ma come una disciplina che richiede un uso responsabile e consapevole della conoscenza e dell’energia.
Inoltre, è importante specificare che non esiste un sentiero percorso solo dalle persone malvagie o solo dalle persone buone, in molti casi molte pratiche spirituali e magiche possono essere utilizzate indifferentemente da entrambi i sentieri, e può anche esistere una fusione tra questi ultimi.
Il concetto di mano destra e mano sinistra ha origini antiche e si è sviluppato in diversi contesti culturali e spirituali.
Una delle sue prime incarnazioni è stata nella dottrina pitagorica, che ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della filosofia occidentale e che rappresentava tale concetto con il simbolo della Y pitagorica.
Secondo questa tradizione, la mano destra rappresentava l’aspetto positivo e divino dell’uomo, mentre la mano sinistra rappresentava l’aspetto negativo e umano.
Gli insegnamenti pitagorici sostenevano che per raggiungere la perfezione spirituale, una persona doveva sviluppare le qualità positive della mano destra e superare quelle negative della mano sinistra.
Questa distinzione tra mano destra e sinistra si riflette anche nella pratica della magia pitagorica, dove la mano destra era associata all’evocazione degli spiriti divini mentre la mano sinistra all’invocazione degli spiriti demoniaci (tradizione tra l’altro ancora in uso).
Il concetto di mano destra-sinistra ha continuato ad essere utilizzato nell’occultismo e nell’esoterismo, in particolare nella teurgia, la quale si concentra sull’evocazione degli spiriti divini per ottenere conoscenza e potere.
I pitagorici ci lasciano anche una traccia di questa distinzione nella geometria sacra, dove la forma della mano destra rappresentava la perfezione e la verità mentre la forma della mano sinistra rappresentava l’ignoranza e l’errore.
Il simbolo Pitagorico di questo concetto è rappresentato dalla Ypsilon Pitagorica, che ci porta inoltre a riflettere su come ognuna di queste strade parta dalla medesima radice.

In ogni caso, questo concetto di mano destra e sinistra ha avuto un’influenza significativa nella spiritualità e nella magia occidentale e ha continuato ad essere utilizzato in diverse tradizioni spirituali fino ad oggi.
Terminologia introdotta in Occidente nel XIX secolo per opera dei teosofi facendo la sua comparsa negli scritti di Helena Blavatsky e ripreso in seguito da altri autori quali l’esoterista Aleister Crowley, Dion Fortune, Arthur Edward Waite e il contemporaneo Kenneth Grant, che ne hanno rielaborato il significato trasformandolo così in un termine totalmente svincolato dalle sue radici filosofiche indiane.

Nella filosofia mistica indiana, il concetto di mano destra e sinistra è stato espresso in modi diversi ma simili a quelli della tradizione pitagorica.
In alcune tradizioni indù, la mano destra rappresenta il sentiero devozionale (bhakti-marga), che si concentra sull’amore e la devozione verso una divinità personale.
La pratica devozionale può includere la recitazione di preghiere, la meditazione sulla divinità e il servizio a lei.
Questo sentiero è considerato la via più facile e più rapida per raggiungere la realizzazione spirituale, poiché si basa sull’amore e sull’attaccamento alla divinità.
La mano sinistra rappresenta il sentiero conoscitivo (jñana-marga), che si concentra sulla conoscenza e la comprensione della vera natura dell’individuo e del mondo.
Tale pratica conoscitiva può includere la meditazione sul sé, lo studio delle scritture sacre e l’ascolto dell’insegnamento dei maestri spirituali.
Questo sentiero è considerato più difficile e più lungo, poiché richiede una grande disciplina mentale e una comprensione profonda della verità spirituale.
In altre tradizioni indù, come in quella tantrica, la distinzione tra mano destra e sinistra è data dalle pratiche spirituali che si possono fare.
La pratica della mano destra, detta “saiva” o “saiva-dakshina-marga” indica un percorso spirituale basato sull’adorazione di Shiva, nella quale si praticano riti devozionali, mantra-japa e sadhana per raggiungere l’unione con lui.
Invece, la pratica della mano sinistra detta “vamachara” o “vama-dakshina-marga” si basa sull’utilizzo dei desideri e dei piaceri materiali come mezzo per raggiungere l’unione con la divinità, usando tecniche come i riti con sacrifici, la pratica sessuale rituale e l’uso di droghe rituali.
In ogni caso, sia in India che in occidente, l’idea generale dei sentieri della mano destra e della mano sinistra è quella di distinguere tra due vie per raggiungere l’illuminazione spirituale, una più facile e rapida ma meno profonda e un’altra più difficile ma più profonda.
Ricapitolando, il concetto di mano destra e sinistra nella filosofia mistica indiana è simile a quello della tradizione pitagorica, poiché entrambi distinguono tra due modi di praticare la spiritualità e la magia.
In entrambi i casi, l’idea generale è quella di distinguere tra due vie per raggiungere l’illuminazione spirituale, una più facile e rapida ma meno profonda, e un’altra più difficile ma più profonda.
È importante notare che queste distinzioni non sono rigide e molte pratiche spirituali e magiche possono essere utilizzate indifferentemente da entrambi i sentieri, e può anche esistere una fusione tra questi ultimi.
Inoltre, come in occidente, l’idea di bene e male non è univoca, dipende dalla cultura e dalla prospettiva personale, e non esiste un sentiero percorso solo dalle persone malvagie o solo dalle persone buone. Infine, come in ogni pratica spirituale o magica, è importante usare queste pratiche in modo responsabile e consapevole.